Lunedì 7 luglio 2025, presso l’Aula TL della Facoltà di Economia, si è svolto l’evento Un fuori programma: dona un libro, regala un mondo! un appuntamento straordinario del ciclo di incontri mensili “Sprizzzy..amoci”, promosso dal Prorettorato alle Politiche di Innovazione sociale e dalla Divisione sviluppo organizzativo. L’iniziativa, che ha coinvolto l’intera comunità universitaria in una raccolta solidale di libri di ogni genere e livello, ha permesso – grazie alla generosità di tutte e tutti – di donare oltre 1500 volumi al VI Municipio. I volumi raccolti sono stati destinati alle associazioni del territorio, attive in diversi ambiti: dall’inclusione sociale all’educazione, dal sostegno alle famiglie all’accoglienza. Non finiranno sugli scaffali, ma nelle mani di chi ne ha bisogno, di chi studia, di chi cerca un’occasione per crescere, migliorare la propria condizione, immaginare un futuro diverso. “Quello che celebriamo oggi è un ponte tra sapere e solidarietà, tra università e comunità, tra cultura e inclusione. Un libro non si consuma: è un sapere che si moltiplica – ha dichiarato Rosaria Alvaro, prorettrice all’Innovazione sociale – Donarlo significa condividere cultura con chi ha meno accesso, rafforzare il legame tra università e territorio, costruire cittadinanza anche fuori dai percorsi accademici tradizionali”. È seguito l’intervento di Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha sottolineato il valore collettivo dell’iniziativa: “Ogni libro raccolto è un’occasione di conoscenza, di libertertà e di futuro. È un gesto collettivo che dimostra come un’università pubblica possa restituire sapere, generare legami e rafforzare il tessuto sociale, soprattutto nei territori dove il diritto alla cultura non è garantito per tutti”. Nicola Franco, presidente del VI Municipio, ha ribadito la solidità del rapporto con l’Ateneo: “Ancora una volta l’Università, che considero un’eccellenza e un partner fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio, dimostra di essere vicina ai bisogni concreti del VI Municipio. Nonostante i dati che indicano qui il più alto tasso di abbandono scolastico e il minor numero di laureati, la partecipazione delle associazioni, delle scuole e dei comitati di quartiere dimostra che c’è sete di cultura e condivisione. Con il supporto dell’Università di Roma Tor Vergata stiamo costruendo un percorso reale di crescita e riscatto”. A seguire, hanno portato il loro saluto e ringraziamento alcuni rappresentanti delle associazioni che riceveranno i libri: l’Associazione Castelverde, i comitati di quartiere di Lunghezza e Ponte di Nona, e l’Associazione Vivi il tuo quartiere di Fosso San Giuliano. Sono poi intervenuti Giacomo Bellu e Gloria Cesaretti, studenti dell’Ateneo, che hanno raccontato la loro esperienza nel progetto: un’occasione formativa che ha permesso loro di acquisire competenze tecniche, sviluppare abilità relazionali e organizzative, e soprattutto comprendere il valore del lavoro collettivo e della partecipazione attiva alla vita universitaria e cittadina. Ha chiuso gli interventi Romano Amato, assessore alle Politiche sociali del VI Municipio: “Ci sono libri che ci formano fin da piccoli, che tornano alla memoria e ci aiutano a leggere la vita. Nessun libro ha un peso specifico pari a zero: ogni volume genera pensiero e crea legami, in tutti i luoghi di aggregazione”. L’evento ha rappresentato un momento concreto di alleanza tra Ateneo e territorio. I volumi sono stati raccolti, selezionati e catalogati grazie all’impegno di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, in quella che la Prorettrice ha definito una “mobilitazione generosa e silenziosa” dell’intera comunità accademica.
Aspettando Sprizzzzzy…amoci: un fuori programma sotto le stelle
Mercoledì 8 ottobre 2025, alle 21.30, si è svolto Aspettando Sprizzzzzy…amoci: un fuori programma sotto le stelle. La serata ha offerto un’occasione per ritrovarsi, alzare lo sguardo e lasciarsi sorprendere dalla bellezza del cielo notturno. La Macroarea di Scienze, in via della Ricerca scientifica 1, ha accolto il pubblico per un appuntamento dedicato all’osservazione di pianeti, costellazioni e fenomeni celesti, nell’ambito del programma Sprizzzzzy…amoci. L’iniziativa, promossa dal Prorettorato alle Politiche di Innovazione Sociale e dalla Divisione Sviluppo Organizzativo dell’Università di Roma Tor Vergata, ha guidato i partecipanti in un viaggio tra scienza e racconto grazie alla presenza degli esperti dell’Ateneo. La serata ha visto la partecipazione di docenti, personale e famiglie, riuniti per osservare insieme il cielo con lo stesso senso di meraviglia. L’appuntamento ha confermato la forza di un programma che unisce conoscenza e socialità, offrendo al pubblico nuovi modi di vivere il campus.
Piante, racconti e sorrisi: l’ultimo Sprizzzzzy…amoci all’Orto Botanico
Mercoledì 18 giugno 2025 alle 16:30, all’Orto Botanico in via Guido Carli, si è tenuto l’ultimo appuntamento della seconda edizione di “Sprizzzzzy…amoci”. Con un tuffo nel verde: alla scoperta dell’Orto Botanico, si è chiuso il ciclo di incontri promosso dal Prorettorato alle Politiche di innovazione sociale e dalla Divisione sviluppo organizzativo, pensato per regalare spazi di benessere e condivisione. I partecipanti hanno camminato tra alberi secolari e piante esotiche, hanno ascoltato storie che profumavano di terra e meraviglia. Hanno rallentato, respirato, scoperto. L’Orto Botanico ha aperto i suoi sentieri e ha guidato il gruppo in un percorso che stimolava i sensi e alleggeriva i pensieri. Tra colori, profumi e silenzi verdi, ci si è lasciati condurre in uno dei luoghi più suggestivi del campus, dove natura e conoscenza si intrecciavano. Concluso il percorso, il gruppo si è ritrovato per un aperitivo informale all’aria aperta, occasione perfetta per chiudere insieme questo viaggio e salutare la stagione con leggerezza.
Al via Il Cuore del VI Municipio, progetto di prevenzione cardiovascolare per gli over 65 di Roma Est
Inaugurato domenica 19 ottobre, presso il Centro Commerciale Roma Est (piano 2°, Via Collatina Km 12.800), il progetto Il Cuore del VI Municipio, alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci. L’iniziativa, organizzata dalla Società italiana di cardiologia geriatrica (SICGe), in collaborazione con il Prorettorato alle Politiche di innovazione sociale dell’università di Roma Tor Vergata, la Terza Missione e Impatto Sociale di UniCamillus Università Medica internazionale e il VI Municipio di Roma, vede la partecipazione di numerosi partner: Fondazione Longevitas, Cuore nostro, Salute e società ODV, il Dipartimento Cardiotoracovascolare dell’Università di Firenze, grazie a un grant incondizionato della Edwards Lifesciences Europa. Date e modalità operative del progetto Il progetto Il Cuore del VI Municipio è operativo dal 20 ottobre al 9 novembre, e poi di nuovo dal 24 novembre al 14 dicembre 2025. In sei settimane saranno offerti controlli cardiologici gratuiti ai cittadini over 65 residenti nel VI Municipio di Roma. “Con questa iniziativa – afferma Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università di Roma Tor Vergata – diamo piena espressione alla Terza missione dell’Università: portare sapere e competenze nel territorio, al servizio delle persone. Non si tratta solo di esserci, ma di costruire legami duraturi e risposte concrete ai bisogni di salute. Ringrazio tutti i partner e ribadisco l’impegno dell’Ateneo per una salute pubblica più vicina e partecipata”. “Progetti come questo sono un esempio di come l’Università possa rispondere concretamente ai bisogni sociali e sanitari delle persone anziane, intervenendo direttamente nei territori e nelle comunità locali per promuovere benessere e salute”, aggiunge Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di Innovazione sociale di Roma Tor Vergata. Il progetto coinvolge anche gli studenti del corso di laurea in Infermieristica di Roma Tor Vergata, che affiancheranno i professionisti nelle attività di prevenzione e screening, contribuendo alla formazione sul campo e alla costruzione di un modello di prevenzione e diagnosi precoce replicabile su scala nazionale. “Il coinvolgimento degli studenti rafforza il valore formativo del progetto, perché la prevenzione si impara anche sul campo, attraverso l’incontro con le persone e la costruzione di una cultura condivisa della salute» spiega la Professoressa Alvaro. “L’amministrazione municipale – commenta il presidente del Municipio VI delle Torri di Roma, Nicola Franco – dimostra per l’ennesima volta di saper creare sinergie con le eccellenze del territorio, a partire dall’università di Roma Tor Vergata che, insieme a UniCamillus, alla Fondazione Longevitas, alla Società italiana di cardiologia geriatrica, Cuore nostro, Salute e società ODV, al Dipartimento Cardiotoracovascolare dell’università di Firenze e alla proprietà del centro commerciale di Roma Est si aprono al territorio offrendo ai cittadini opportunità importanti ai fini della tutela della salute”. Le visite, che si svolgeranno dal lunedì al sabato (10.00-14.00 e 15.00-19.00) e la domenica (10.00-14.00) presso i locali del Centro commerciale Roma Est, prevedono visita cardiologica, elettrocardiogramma (ECG) ed ecocardiogramma, oltre alla somministrazione di un questionario per individuare il profilo di rischio cardiovascolare individuale. Prevenzione cardiovascolare: dal successo di PREVASC 1 a PREVASC 2 I dati raccolti durante questi controlli saranno parte del progetto PREVASC 2 (PREvenzione cardioVASColare), che mira a combinare prevenzione cardiovascolare e valutazione socio-sanitaria degli over 65, con particolare attenzione alla fragilità socio-economica e al benessere globale. Il progetto coinvolge circa 1.800 anziani del VI Municipio di Roma, utilizzando un approccio integrato che combina questionario infermieristico, visite cardiologiche e screening diagnostici. Il progetto PREVASC 2 segue al successo del PREVASC 1, che ha visto coinvolti 10 borghi in Italia con il controllo di 1500 anziani. “I nostri risultati di esperienze precedenti indicano che il modello di prevenzione di comunità è altamente efficace nell’incoraggiare la partecipazione. Inoltre, è ampiamente riconosciuto che uno status socio-economico basso costituisce un fattore di rischio significativo per le malattie cardiovascolari, principalmente a causa della scarsa consapevolezza e delle barriere nell’accesso ai servizi sanitari. Di conseguenza, è essenziale identificare strategie coordinate che migliorino sia le misure preventive cardiovascolari che quelle generali, in particolare nelle regioni con uno status sociale ed economico più basso” afferma Alessandro Boccanelli, coordinatore scientifico del progetto, nonché docente di Filosofia Morale e di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università UniCamillus. Il ruolo delle Università “Questo progetto rappresenta un esempio concreto di come la missione formativa e scientifica dell’Università possa tradursi in un impatto reale sulla vita delle persone – dichiara Gianni Profita, rettore dell’Università UniCamillus – La collaborazione tra università, sanità e territorio è fondamentale per promuovere una cultura della prevenzione e per costruire modelli sostenibili di salute pubblica. Sinergie come queste dimostrano come l’università possa essere motore di innovazione sociale e sanitaria, contribuendo al benessere della comunità, in particolare delle fasce più fragili della popolazione”. Donatella Padua, associata di Sociologia e delegata alla Terza Missione di UniCamillus definisce il ruolo dell’Ateneo: “In particolare, l’Università UniCamillus è impegnata nel mettere in relazione la vulnerabilità sociale ed economica con quella legata alla salute, offrendo una lettura integrata che includa anche variabili relazionali, affettive e socio-culturali. Questa prospettiva innovativa aiuterà a ridefinire la nozione di fragilità socio-economica, e potrà rivelarsi cruciale per migliorare l’approccio alla salute e al benessere della popolazione anziana”. L’importanza della prevenzione comunitaria “La prevenzione nelle comunità è cruciale in un Paese come il nostro, dove l’87% degli over 65 ha almeno una cronicità, e il 60% ne ha due o più – sottolinea la Eleonora Selvi, presidente della Fondazione Longevitas – Riuscire a intercettare precocemente le patologie cardiovascolari e altre malattie croniche è fondamentale per migliorare la qualità della vita e rendere il nostro sistema sanitario più sostenibile. In questo contesto, l’approccio comunitario ci permette di raggiungere una fascia di popolazione che spesso è più difficile da coinvolgere”. Il progetto PREVASC 2 rappresenta un’evoluzione del modello di prevenzione di comunità avviato con la prima fase, che ha posto le basi per un nuovo paradigma di intervento integrato tra sanità, università e società civile. L’obiettivo è quello di identificare precocemente malattie cardiovascolari molto diffuse nella popolazione anziana – come fibrillazione atriale, scompenso cardiaco e malattie valvolari – per prevenire complicazioni future e migliorare la qualità della vita degli anziani di Roma Est. I cittadini interessati, con più di 65 anni, possono prenotare il proprio controllo gratuito contattando la Presidenza del
La medicina del sorriso, a Paola Cortellesi il Dottorato Honoris Causa in Scienze infermieristiche e Sanità pubblica dell’Università di Roma Tor Vergata Mercoledì 10 settembre 2025, presso la Macroarea di Lettere e filosofia dell’università degli studi di Roma Tor Vergata, nell’Auditorium dedicato al maestro Ennio Morricone, si è tenuta la cerimonia di conferimento del Dottorato Honoris Causa in Scienze infermieristiche e Sanità pubblica a Paola Cortellesi, una delle più grandi artiste italiane del nostro tempo. Il titolo è stato proposto dal Dottorato di ricerca in Scienze infermieristiche e Sanità pubblica dell’università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con il Prorettorato alle Politiche di innovazione sociale, sempre dell’Ateneo. La cerimonia è stata aperta dalla prolusione del rettore Nathan Levialdi Ghiron, a cui è seguito l’elogio di Rosaria Alvaro, coordinatrice dei profili professionali di area sanitaria e prorettrice alle Politiche di innovazione sociale. Ha concluso l’evento la lectio magistralis di Paola Cortellesi, che ha preceduto il conferimento ufficiale del titolo. Dirompente comicità e riflessioni profonde hanno caratterizzato la lectio magistralis dell’artista, che ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa dichiarando con ironia: “Sinceramente, non penso di deludervi se, nonostante questo titolo, escludo sin da ora che avrò mai la reale opportunità di salvare vite umane o di conseguire importanti scoperte scientifiche. Ma quello di oggi è certamente un incoraggiamento a continuare. A studiare, a parlare, a raccontare, soprattutto ad ascoltare”. Neodottoressa di ricerca in Scienze infermieristiche e Sanità pubblica, Cortellesi è stata anche protagonista di un simpatico scambio con gli studenti dell’università di roma Tor Vergata: “Da domani potrò essere chiamata ‘dottoressa’ – e non solo dai parcheggiatori abusivi”. Nel suo intervento, dedicato a quella che lei stessa ha definito la “medicina del sorriso”, Cortellesi ha condiviso una riflessione personale: “Il sorriso è un piccolo movimento della bocca a basso consumo di energia. Con un minimo sforzo, infatti, garantisce quasi sempre il massimo risultato. In sinergia con gli occhi, spegne le tensioni, accende le passioni, annega le offese. Per questo motivo può essere considerato la più potente arma di difesa universale conosciuta sino ad oggi. Il sorriso è inoltre un farmaco salvavita. Lenisce dolori di varia natura e non ha controindicazioni né sovradosaggio. Da usare al bisogno, senza cautela”. Con questo riconoscimento, l’Ateneo ha voluto rendere omaggio a una protagonista della cultura italiana, capace di unire talento artistico e impegno civile, dando voce attraverso il cinema e il teatro a tematiche di grande rilevanza sociale, quali la dignità della persona, la condizione femminile, le disuguaglianze e i diritti fondamentali. “Il conferimento di questo titolo ha rappresentato per noi non soltanto il riconoscimento a una straordinaria artista, ma soprattutto l’omaggio a una donna che ha saputo coniugare il talento creativo alla responsabilità sociale, ponendo la sua voce e la sua immagine al servizio di cause fondamentali” – ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron, accogliendo l’interprete, sceneggiatrice e regista apparsa visibilmente emozionata. Il rettore ha ricordato anche l’impegno personale dell’artista in numerose campagne di sensibilizzazione e, nella prolusione, ha sottolineato come il suo ultimo pluripremiato lavoro, C’è ancora domani, abbia saputo raccontare con profondità e delicatezza la condizione delle donne, il peso delle disuguaglianze e la forza di chi non rinuncia alla libertà e alla dignità: “Anche attraverso questa opera, la sua voce si è fatta strumento di consapevolezza collettiva, accendendo un riflettore sulla cultura della cura, sul lavoro silenzioso e prezioso che le donne, in particolare, svolgono da generazioni, spesso senza il giusto riconoscimento. Un’opera che ha emozionato, fatto riflettere e, soprattutto, aperto un dialogo nuovo e necessario nel nostro Paese”. La professoressa Rosaria Alvaro ha ribadito le motivazioni che avevano spinto l’Ateneo verso questa onorificenza, richiamando i film interpretati dall’attrice e regista romana: “Abbiamo scelto di conferire il Dottorato Honoris Causa in Scienze infermieristiche e Sanità pubblica a Paola Cortellesi perché con la sua arte ha saputo raccontare la violenza di genere come un problema di salute pubblica che colpisce le famiglie e la comunità, mettere in luce le disuguaglianze e dare voce al ruolo delle donne e ai determinanti sociali della salute. È questa la capacità di trasformare l’impegno civile in coscienza collettiva che incarna i valori della sanità pubblica e delle scienze infermieristiche”. Con il conferimento di questo titolo accademico, l’Università di Roma Tor Vergata ha accolto Paola Cortellesi nella propria comunità accademica, riconoscendo in lei non solo i meriti artistici, ma anche una voce autorevole della cultura e della società contemporanea, capace di promuovere con sensibilità e forza espressiva una visione di salute e benessere intesi come diritti universali. È stato possibile rivedere la cerimonia sul canale YouTube di Ateneo.
Sprizzzzzy…amoci – Terzo appuntamento della nuova edizione dedicato alle stelle
Mercoledì 15 gennaio 2025, presso il bar giallo della Macroarea di Scienze in via della Ricerca Scientifica 1, si terrà il terzo appuntamento della nuova edizione di “Sprizzzzzy…amoci”, l’iniziativa promossa dal Protettorato alle Politiche di innovazione sociale e dalla Divisione sviluppo organizzativo. In questa occasione, Amedeo Balbi, docente di Astronomia e Astrofisica del dipartimento di Fisica, ci conduce in un viaggio affascinante alla scoperta delle meraviglie del cielo. Vieni a esplorare lo Spazio: dai pianeti del Sistema Solare alle galassie più lontane, sondando i misteri dell’universo, approfondendo temi affascinanti e ancora oggi misteriosi. È un’occasione unica per avvicinarsi al cosmo con occhi nuovi e lasciarsi incantare dall’infinito. Al termine della presentazione segue un ricco aperitivo, pensato per offrire l’opportunità di conoscere meglio i tuoi colleghi e rafforzare i legami in un’atmosfera rilassata e informale. Finito di lavorare, lascia la scrivania e unisciti al gruppo: entra nel vivo della comunità, rilassa la mente e lascia spazio alla curiosità.
Sprizzzzzy…amoci! Guardi la TV o ti fai guardare? Sesto appuntamento dedicato alla Comunità universitaria
Mercoledì 9 aprile 2025, presso l’Aula Fleming della Facoltà di Medicina, si è tenuto il sesto appuntamento dell’iniziativa Sprizzzzzy…amoci, promossa dal Prorettorato alle Politiche di innovazione sociale e dalla Divisione Sviluppo organizzativo. L’incontro, dal titolo “TV accesa, mente vigile: non farti raccontare chi sei”, è partito da una domanda semplice: come si guarda la TV? Passivamente, lasciandosi trasportare da ciò che viene raccontato, o con uno sguardo attivo, capace di cogliere messaggi nascosti e influenze sottili? È stata un’occasione per riflettere insieme su come la televisione plasmi pensieri, emozioni e scelte quotidiane, e per imparare a riconoscere i meccanismi dietro le immagini. L’incontro si è concluso con un momento conviviale e un aperitivo, occasione per rafforzare i legami tra colleghi e vivere lo spirito della comunità universitaria.
Sprizzzzzy…amoci: musica dal vivo e bellezza senza tempo a Villa Mondragone
Cultura, convivialità e ritmo travolgente: mercoledì 14 maggio 2025 si è tenuto l’appuntamento più frizzante dell’Ateneo con una tappa di Sprizzzzzy…amoci, l’iniziativa ideata dal Prorettorato alle Politiche di innovazione sociale e dalla Divisione sviluppo organizzativo di Roma Tor Vergata. Dalle 17:00 alle 19:00, i partecipanti all’evento si sono lasciati incantare dallo splendore di Villa Mondragone, patrimonio storico del nostro Ateneo, vivendo un’esperienza unica tra visita guidata, storie e segreti rinascimentali. Come nelle precedenti edizioni, si è andati insieme alla scoperta della Villa, autentico gioiello rinascimentale, accompagnati da guide esperte che hanno svelato curiosità, segreti e meraviglie di questo luogo straordinario. A rendere l’esperienza ancora più speciale è stato un intermezzo musicale con musica dal vivo, pensato per regalare a tutti un momento di allegria e puro divertimento, con canzoni degli anni ’70 e ’80 vissute insieme in un contesto suggestivo. Un’esperienza che ha unito persone, storie e passioni in una cornice unica, da ricordare con il sorriso.
Sprizzzzzy…amoci. Quinto appuntamento: rilassati e riparti!
Mercoledì 12 marzo 2025, presso il bar della Facoltà di Economia in via Columbia, 2, Edificio A, piano -1, è tornato Sprizzzzzy…amoci, l’iniziativa promossa dal Prorettorato alle Politiche di innovazione sociale e dalla divisione Sviluppo organizzativo, pensata per favorire il benessere e la condivisione nella comunità universitaria. Ti senti sommerso dal lavoro? Lo stress non ti dà tregua? Fermati un attimo, respira e vieni a scoprire le tecniche per ritrovare la serenità. Questo era lo scopo di questo incontro: imparare a contenere lo stress.Questo incontro è stato dedicato al benessere mentale, un’occasione per scoprire come gestire la pressione quotidiana, ritrovare equilibrio e trasformare la tensione in energia positiva. Con Giovanna Lucianelli, docente del Dipartimento di Economia e finanza, i partecipanti hanno intrapreso un viaggio nella mente ed esplorando tecniche pratiche ed efficaci per liberarsi dal sovraccarico mentale.Grazie alla pratica Serene Mind, basata su neuroscienze e respirazione consapevole, hanno scoperto come pochi minuti al giorno possano essere di aiuto a dissolvere i pensieri negativi, migliorare la concentrazione e potenziare la creatività, riscoprendo una nuova calma interiore. È seguito, il consueto aperitivo: un momento di condivisione per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità di Tor Vergata. Non perdere l’opportunità di partecipare a un ciclo di eventi pensati per promuovere il benessere e creare connessioni autentiche. Ritaglia del tempo per conoscere meglio i tuoi colleghi, ricaricare le energie e vivere l’università in una veste diversa, fatta di socialità e non solo di lavoro.
Tecnologia e generazioni a confronto: un incontro per abbattere le distanze digitali
“Una coperta di felicità. Con il loro entusiasmo, i ragazzi ci hanno dato tanta gioia e tutti siamo tornati un po’ bambini. Sono preparati al tempo che hanno davanti, io non so fare molte cose sul cellulare, ma loro in fretta mi hanno insegnato”, racconta Graziella, una delle anziane che ha partecipato al progetto Tecnologia e generazioni a confronto, che si è svolto il 12 febbraio 2025, nella Sala Cinema del VI Municipio di Roma.L’iniziativa, promossa dal Corecom Lazio, dal VI Municipio e dall’Università di Roma Tor Vergata, ha coinvolto studenti dell’Istituto Comprensivo Francesca Morvillo e anziani del centro Ai Pini, in un dialogo aperto sui cambiamenti portati dalla tecnologia nella vita quotidiana. Un ponte tra passato e futuroDopo i saluti istituzionali, la mattinata è proseguita con la proiezione dei filmati Scrolla meno, abbraccia di più e Connessioni senza tempo, che hanno offerto spunti di riflessione sul rapporto tra digitale e relazioni umane. “Abbiamo scoperto nuove cose del passato, come internet. Immagino un mondo senza tecnologia più vivo. Ora siamo intrappolati nei telefoni”, ha detto Teresa, studentessa dell’Istituto Morvillo. Un pensiero contrastante con quello di Maria, che ha ammesso: “Immagino un mondo senza tecnologia, ma io non ci vivrei. Sono legata a essa”. Gli anziani, invece, hanno raccontato la loro esperienza e l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo dai ragazzi. Carlo, inizialmente scettico nei confronti del progetto, ha ammesso di aver cambiato in parte il suo punto di vista, pur mantenendo alcune convinzioni: “Sono arrivato qui con dei preconcetti. Per me televisione e tecnologia non educano, e quando ero giovane esistevano solo penne e libri. Ero anche preoccupato per come i giovani utilizzano il loro cervello nello studio. Noi eravamo abituati a scrivere, leggere e ripetere, oggi tutto è su uno schermo. Credevo che internet fosse solo una distrazione, poi i ragazzi mi hanno mostrato ChatGPT e come utilizzano il web per informarsi e imparare. Certo, la mia resistenza nei confronti della tecnologia rimane, ma ho capito che la realtà moderna ha i suoi vantaggi, se usata bene. Tuttavia, continuo a credere che per diventare rettore o prorettrice servano ancora penna e libri, perché il ragionamento e la conoscenza non possono dipendere solo dalla velocità di una ricerca su internet”. Uno dei momenti più significativi nel progetto è stato lo scambio di oggetti tra giovani e anziani, un gesto simbolico che ha reso ancora più tangibile il dialogo tra generazioni. Gli studenti hanno mostrato joystick e dispositivi digitali, mentre gli anziani hanno portato macchine da scrivere e oggetti del passato, raccontando come si lavorava e comunicava prima dell’era digitale. Questo scambio ha fatto emergere una riflessione importante: il mondo dei giovani non è così distante da quello degli anziani, i valori rimangono gli stessi, anche se la quotidianità è profondamente cambiata. Un modello di collaborazione da replicare“Siamo contenti e onorati di questa collaborazione con il Municipio VI. Il dialogo tra generazioni è fondamentale per il recupero dei valori e la consapevolezza digitale. Ha dichiarato il rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron “Questo progetto è un esempio da esportare non solo a livello municipale. Come Università, abbiamo voluto mettere a disposizione le nostre competenze accademiche e di ricerca per supportare un’iniziativa che ha un impatto concreto sulla comunità. Abbiamo lavorato affinché il confronto non fosse solo un esercizio teorico, ma un’esperienza reale di apprendimento reciproco, in cui giovani e anziani potessero vedere la tecnologia come un ponte e non come un ostacolo”.Anche la prorettrice alle politiche di innovazione sociale di Tor Vergata, Rosaria Alvaro, ha ribadito il valore dell’iniziativa: “Questo evento è la dimostrazione di quanto sia importante il lavoro di squadra. Abbiamo creato un’opportunità di crescita per tutti, favorendo un confronto autentico e costruttivo. L’Università di Roma Tor Vergata ha contribuito con il proprio know-how scientifico e pedagogico e psicologico, offrendo strumenti per una riflessione approfondita sui rischi e le opportunità del digitale. Il nostro obiettivo è stato quello di rendere la tecnologia uno strumento di inclusione e non di divisione, dando valore all’incontro tra generazioni come un modello educativo e sociale da valorizzare”. Il presidente del Municipio VI, Nicola Franco, ha evidenziato l’importanza del progetto per la comunità: “Siamo alla prima edizione, e già pensiamo a come farla crescere. La collaborazione con Roma Tor Vergata è proficua, e questo è tra i progetti più belli perché unisce nuove e vecchie generazioni, abbattendo muri. Porteremo il filmato in Regione e alla Camera dei deputati per dare rilevanza a questa iniziativa”.Il consigliere uscente di Corecom Lazio, Roberto F. Giuliano, ha posto l’accento sulla necessità di promuovere un uso consapevole della tecnologia: “La digitalizzazione offre straordinarie opportunità, ma è fondamentale accompagnare le nuove generazioni a un uso responsabile degli strumenti digitali. Il confronto con chi ha vissuto un’epoca senza tecnologia permette di riflettere non solo su ciò che abbiamo guadagnato, ma anche su ciò che rischiamo di perdere. È importante, però, che tutto questo sia regolamentato. La tecnologia evolve velocemente, e senza una normativa adeguata rischiamo di perdere il controllo sulla sua influenza nella nostra vita”. L’evento ha dimostrato che il digitale può essere non solo uno strumento di apprendimento, ma anche un’occasione per riscoprire il valore del dialogo tra generazioni. Per molti anziani, questa esperienza ha rappresentato qualcosa di ancora più profondo: un antidoto alla solitudine. “Oggi si vive più isolati e la solitudine è il male più grande di questo periodo. Ma grazie a questo progetto, ci siamo ritrovati, abbiamo parlato, riso e imparato insieme”, ha raccontato una delle partecipanti. “Il confronto con i ragazzi ha acceso nuove curiosità e rafforzato legami, dimostrando che il vero valore della tecnologia non è solo nel progresso, ma nella capacità di connettere le persone, anche quelle che, troppo spesso, si sentono escluse da questo mondo in continua evoluzione” ha dichiarato la responsabile scientifica dell’iniziativa Maura Ianni. a cura dell’Ufficio Stampa di Ateneo